DAL 26 FEBBRAIO AL 10 MARZO 2015
TEATRO LIBERO – via Savona, 10 MILANO
progetto, adattamento e regia di Corrado d’Elia
assistente alla regia Andrea Lisco
con Monica Faggiani, Gianni Quillico e Valeria Perdonò
scenografia Giovanna Angeli
costumi Stefania Di Martino
luci Alessandro Tinelli
fonica Giulio Fassina
produzione Teatro Libero
Dopo il successo di Amleto e di Locandiera al Teatro Litta ecco tornare a Teatro Libero Corrado d’Elia con Mercurio di Amèlie Nothomb, un lavoro visionario e sorprendente, appassionante e misterioso, che indaga i meandri profondi e disperati dell’amore e si spinge alla ricerca estrema della bellezza.
In un’isola deserta, nel castello di If, il vecchio capitano Homer Loncours e la sua pupilla Hazel vivono in una dimensione lontana dal resto del mondo. La donna è stata salvata da un incendio rimanendo sfigurata. Da allora, l’uomo si prende cura di lei morbosamente, proteggendola e rinchiudendola in una prigione dorata carica di segreti e perversioni.
Assume anche l’infermiera Françoise per curare la giovane che si sente afflitta da una serie di malattie, generate più che altro dall’infelicità per la propria deformità e dai sensi di colpa per quel rapporto che la inquieta.
All’inizio Françoise si dimostrerà fedele alle richieste del capitano, evitando le domande indiscrete. Ma, già dopo il primo incontro, inizierà a sviluppare con Hazel un’amicizia segnata da dialoghi pieni di strategiche domande per cercare di capire la natura dell’equivoco legame tra i due, nella strana ambientazione di un castello privo di specchi.
Nel finale, che si propone complesso e sorprendente in perfetto stile Amélie Nothomb, i ruoli finiscono per scambiarsi, come in ogni vero rapporto umano, e gli scenari iniziano a complicarsi, trascinando lo spettatore da una conclusione all’altra, confondendo l’immagine di personaggi che passano quasi distrattamente dall’essere vittime all’essere carnefici e viceversa.
Mercurio può sembrare una favola dark, una storia romantica sull’amore, ma quasi subito ci accorgiamo di avere a che fare con un gioco perverso dove nulla davvero è come appare, un labirinto da cui si potrebbe uscire ma nessuno esce mai.
L’invito è quello di entrare nel gioco e di farne parte.
La regola è chiara. Siamo tutti nello stesso tempo vittime e carnefici di noi stessi e degli altri.
Benvenuti a Morte Frontiere…
[youtube http://youtu.be/l4a4jspOt-4]Qualche estratto dalla critica:
“Intenso, autenticamente dark” (Puntolineamagazine.it)
“È un teatro mixato con il cinema, anche se non viene proiettato niente. (…) Il pubblico viene risucchiato nella villa dei tormenti e dei godimenti. E dispiace che lo spettacolo finisca.” (Ilvostro.it)
“Una performance che ogni spettatore può interpretare a proprio modo. (…) Uscirete dal teatro con una sola domanda in testa: chi è Mercurio?” (Persinsala.it)
“Talmente intrigante che forse non basta vederlo una sola volta.” (Concertodautunno.blogspot.it)